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Il potere del commitment

  • Matteo Valente
  • 16 set 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Recentemente ho presenziato, in qualità di “PM cliente”, ai test di accettazione presso un fornitore nell’ambito di un progetto molto importante. Contratto firmato nel 2015, parecchie difficoltà, numerose criticità da gestire, ma anche molte occasioni di confronto e di crescita, sia personale che professionale. I test di cui parlo sono una di queste occasioni. Vi spiego perché. Durante l’intero progetto, il Project Manager del fornitore ha sempre avuto notevoli difficoltà nel mettere insieme il contributo svolto dalle singole persone, in quanto afferenti a dipartimenti diversi. Fino a qualche mese fa infatti, prima dei test, il progetto procedeva, ma con continue difficoltà, necessità di chiarimento costante, clima non sempre ottimale, e soprattutto con una mancanza totale di comunicazione tra i membri del loro team, afferenti appunto a uffici diversi (tipica struttura funzionale in cui al PM non è dato alcun potere gerarchico sulle sue risorse). Tra alti e bassi si è raggiunta comunque la fine della fase realizzativa. La loro squadra ha cominciato dunque a capire che il momento della verità si stava avvicinando. È giusto menzionare il fatto che i test in questione avrebbero validato o meno il lavoro di quattro anni. Quindi la cosa era abbastanza sentita. Ma proprio per questo il loro team ha reagito in un modo davvero sorprendente. L’obbiettivo del progetto era noto anche in precedenza. Ma ora era diventato l’obbiettivo di ciascun membro del team. Tutti hanno cominciato a collaborare, a lavorare insieme, a comunicare, a prendere iniziative per organizzare questi test nel miglior modo possibile. E il risultato non era per niente scontato. Voglio dire, questa reazione non era motivata dalla volontà di togliersi finalmente dalle scatole la classica seccatura formale con il cliente finale. Niente di tutto ciò. Le persone hanno cominciato a lavorare insieme perché tutte sentivano ormai proprio l’obbiettivo comune del progetto. L’allinearsi tutti verso un fine comune ha trasformato il team in un gruppo. E nessuna attività di team building, se pur utili, avrebbe potuto produrre questi risultati. I test, oltretutto, alla fine si sono conclusi positivamente.

L’insegnamento che si può trarre da questa esperienza è l’importanza del far percepire l’obbiettivo del progetto come un obbiettivo sentito e proprio di ciascuna persona che lavora in quel progetto, coinvolgendola e facendole sentire che il suo lavoro rappresenterà un pezzo concreto del risultato finale. Nel momento in cui una persona si identifica pienamente nell’obbiettivo, possiamo essere sicuri che i risultati prima o poi arriveranno.

 
 
 

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